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Saint Barthélemy – Un granello di paradiso nel cuore dei Caraibi

Se sognate di fare un viaggio ai Caraibi, all’insegna di paesaggi naturali e spiagge da cartolina, non potete rinunciare a una scappata a Saint Barth!

L’isola di Saint Barthélemy, la perla delle Antille Francesi, si trova a circa 250 km a est di Portorico ed ha una superficie di soli 21 km², abitata da circa 10 000 persone. Insomma uno scoglio in mezzo al mare con qualche «villa» !

É raggiungibile in barca o tramite minuscoli aerei, soprannominati (da me) “autobus volanti”, provenienti dalla Guadalupa o da Saint Martin. Inoltre l’aeroporto è uno dei più «pericolosi» al mondo, perché la pista di atterraggio è molto piccola, in pendenza, e a ridosso di una collina, per cui necessita una manovra molto precisa da parte dei piloti.

Per andare da un estremo all’altro dell’isola ci vogliono circa 20 minuti in auto. Tra ripide salite e discese, e curve strette, è impossibile superare i 50 km/h. Inoltre, lungo la strada, capita spesso d’incrociare tartarughe di terra, galline o capre, per cui bisogna guidare sempre con prudenza. A piedi è un’impresa solo per i più sportivi e coraggiosi!

Un po’ di storia…

Il primo europeo a mettere piede sull’isola fu Cristoforo Colombo, il quale la battezzò “Barthélémy” in onore di suo fratello. In seguito fu colonizzata dagli abitanti delle isole vicine, nel 1700 dagli inglesi e qualche anno dopo dai francesi. Nel 1784 il re di Francia Luigi XVI decise di vendere l’isola agli svedesi che investirono in particolar modo nelle infrastrutture. In quegli anni, caratterizzati da una grande prosperità economica, il re Gustavo III fondò la capitale Gustavia. Un secolo dopo i francesi recuperarono Saint Barth, e divenne parte della Guadalupa.

Nel 2003 gli abitanti dell’isola votarono per avere l’indipendenza e qualche anno dopo fu designata collettività d’oltremare, ovvero territorio francese con uno statuto e istituzioni proprie.

Nel mese di settembre del 2017 l’isola fu quasi completamente distrutta dall’uragano Irma, il quale causò enormi danni alle infrastrutture. In pochi mesi tutto fu ricostruito grazie alla resilienza e alla forza degli abitanti, i quali vissero un momento difficile e di grande solidarietà collettiva.

Oggi l’isola vive essenzialmente di turismo, ed è molto apprezzata dalle star americane, come Bon Jovi, Beyonce, Jay-z e tanti altri, che scelgono spesso Saint Barth come luogo ideale dove passare delle vacanze all’insegna del relax o dove costruire una lussuosa villa su una scogliera a strapiombo sul mare.

D’altronde come dargli torto… Ancora prima di atterrare si possono intravedere le spiagge bianche incorniciate da altopiani verdeggianti, e i fondali cristallini.

Cosa visitare a Saint Barth

1. Gustavia, la capitale

Noterete fin da subito un mix tra architettura svedese e francese, caratterizzata da piccole case colorate. Una città perfetta per chi ama lo shopping di lusso, tra le marche più rinomate e piccole boutique di artigianato e vestiti fatti a mano. Vi si trovano anche i bar e i ristoranti più famosi dei Caraibi.

2. Le spiagge

Se siete amanti di crema solare e relax non potete perdervi le numerose spiagge di Saint Barth, dalle più selvagge alle più frequentate con hotel, bar e discoteche, come il famoso Nikki Beach che si trova a Petit Saint Jean.

La spiaggia di Saint Jean fiancheggia l’aeroporto ed è caratterizzata da un colore particolarmente turchese. Vi si trovano vari hotel, tra i più rinomati dell’isola come l’Eden Rock e il Pearl Beach, dove potete bere un cocktail o mangiare ottimi piatti con una meravigliosa vista sul mare.

Un altra spiaggia particolarmente originale è Shell Beach a Gustavia, dove al posto della sabbia c’è un immenso tappeto di conchiglie. Per esperienza vi consiglio di non camminarci a piedi nudi! Su questa spiaggia si trova un bar / ristorante che propone ottimi cocktail per rinfrescarsi, ammirando le calde e intense sfumature di un tramonto sul mare.

Le altre meravigliose spiagge sono più selvatiche, nessun bar o ristorante nei dintorni, per cui non dimenticate da bere e mangiare se volete passarci la giornata.

Tra le più naturali e incontaminate vi è Colombier, una delle mie preferite. Si può raggiungere questa meravigliosa baia dalle acque cristalline, in barca o attraverso due sentieri: il primo, più faticoso, è in pendenza lungo una montagna e il secondo, che si trova lungo la costa, è più pianeggiante. Non dimenticate le scarpe da ginnastica poiché vi troverete a passare tra le rocce, e il percorso può essere scivoloso.

Una volta in spiaggia vi consiglio di fare snorkeling per ammirare la colorata flora e fauna marina tipica dei Caraibi e con un po’ di fortuna potrete nuotare con qualche tartaruga marina.

3. Snorkeling e scuba diving

Se siete dei veri appassionati di snorkeling e immersioni non potete mancare la spiaggia di Grand Cul de Sac. Vi troverete dinnanzi a una grande laguna di colore verde smeraldo, dai fondali bassi dove si incontrano spesso tartarughe marine e razze. Esse sono attirate dalla presenza di alghe sui fondali sabbiosi, con le quali si cibano.

Nuotare con le tartarughe di mare è stata una delle esperienze che mi ha segnato di più sull’isola!

Da questa spiaggia potrete anche partire in barca per fare scuba diving e ammirare da vicino i meravigliosi colori della barriera corallina e dei pesci tropicali.

4. Trekking

Se siete sportivi e vi piace la natura è possibile fare trekking in più punti dell’isola per andare alla ricerca di piscine naturali o godere di tramonti mozzafiato. Tra i miei preferiti ci sono il percorso a Grand Fond che parte della spiaggia, e quello di Petit cul de Sac che porta a una piscina naturale dall’acqua turchese. Noterete come il paesaggio può cambiare da una costa all’altra, passando da colline verdeggianti a paesaggi aridi dalle rocce color arancio.

5. La gastronomia

La cucina di Saint Barth è un misto tra gastronomia francese e creola, dove i tipici sapori europei si intrecciano con spezie ed erbe aromatiche, tipiche delle isole caraibiche. Vi consiglio di passare almeno una sera in un ristorante di alta gastronomia gestiti dai migliori chef francesi, con terrazze a strapiombo sul mare, e di provare soprattutto piatti a base di pesce, come le “accras de morue” (pizzette al merluzzo).

Per finire…

A parte la bellezza naturale di questo piccolo pezzo di terra a forma di cuore, ciò che più mi ha colpito di Saint Barth è la gentilezza e il sorriso degli abitanti, che danno spontaneamente del tu e accolgono calorosamente i turisti. È come se fosse un piccolo villaggio dove c’è un’unica grande famiglia e tutti si conoscono, infatti in poco tempo mi sono fatta tantissimi amici.

In conclusione se fate un salto ai Caraibi vi consiglio di passare almeno un week end a Saint Barthélemy per godere di un atmosfera festiva e rilassante al tempo stesso, e ammirare paesaggi da cartolina che vi resteranno impressi nel cuore.

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